L’arte che cura 2011: retrospettiva

Convegno: L'arte che cura

Sabato 22 ottobre 2011 ho seguito il convegno L’arte che cura organizzato dall’Associazione Culturale Scuola di Luca, scuola di formazione in terapia artistica antroposofica. Sono intervenuti alcuni docenti, medici e arteterapisti, che hanno affrontato il problema malattia e guarigione nell’uomo come possibilità di conoscenza di sé e di ricostruzione del rapporto con l’altro, con il mondo.

L’evento si è tenuto a Firenze nello splendido palazzo Il Fuligno, le cui sale principali sono impreziosite da affreschi quattrocenteschi, opera dell’artista Neri di Bicci.

Sala Blu

9,00
Carmelo Samonà
Le forze dell’anima nel principio di malattia e guarigione

Il dottor Samonà spiega come in epoche lontane non fosse concepibile una differenzazione tra corpo e anima. L’uomo viveva in profonda unione con la natura, era immerso totalmente nell’anima del mondo. Guarire da una malattia per lui significava ritornare all’equilibrio, reintegrarsi nei ritmi della natura.
Pian piano, però, il sentimento di connessione intima con il mondo è andato perduto e l’uomo ha cominciato a sperimentarsi solo entro se stesso. Questo cambiamento è narrato da numerose mitologie come peccato originale o come morte del Fanciullo Divino (di Attis o di Adone).
La coscienza di sé è mutata. Non più luogo di continuità con la natura, il corpo ha cominciato a percepire i propri confini e a separarsi dall’anima, che si è ritratta dalla realtà ed è riemersa nell’interiorità. Il mondo, dunque, si è svuotato pian piano ed è rimasto pura esteriorità.

Nella nostra epoca si sono affermate concezioni meccanicistiche che considerano il corpo qualcosa di esteriore, un ingranaggio precario, la cui anima non può che rimanere impotente di fronte alla fatalità del destino e alle malattie. In realtà possiamo verificare come tutti i processi organici siano immagine dell’anima e come, viceversa, i processi dell’anima siano specchio di ciò che avviene nel corpo.
Le malattie fisiche, infatti, ci parlano di mancanze e problematiche a livello animico. Le malattie psichiche ci dicono di problemi di delimitazione del corpo (viene meno il rapporto di differenziazione tra sé e il mondo).

Il corpo è la geografia dell’anima.

Per questo la malattia non può essere un accidente, bensì un segnale che l’uomo lascia a se stesso, in un momento particolare della propria biografia. L’iscrizione delfica del Conosci te stesso è un invito a generare entro di sé le forze di guarigione e a ricostruire il rapporto con l’esterno.

Arte sociale

Sala Loggia

10,30
Seminario di arte sociale

Viene proposta un’esperienza all’interno di piccoli gruppi di persone, utilizzando pastelli a olio. Si lavora in silenzio e singolarmente, a turno, con interventi brevi, scegliendo ogni volta un solo colore, in base al lavoro che sta nascendo. I partecipanti sono esortati a prestare attenzione all’attività dei colleghi e ad ascoltare cosa l’altro ha da dire, per cercare di sviluppare la capacità di entrare in empatia, affinché il lavoro finale risulti armonioso e frutto di una collaborazione vera.

Sala Foyer

10,30
Seminario di disegno di forme con Roberta Garbin

Viene chiesto ai partecipanti di immergersi nel gesto del tracciare linee rette, prima muovendo un braccio nell’aria, poi segnando sul foglio. Questo consente di imparare a percepirsi concretamente nello spazio e di acquisire maggiore consapevolezza di sé.

Sala Blu

12,30
Seduta plenaria

Alcuni partecipanti dei due seminari presentano i propri lavori. Vengono messe a confronto le diverse esperienze.
Termina il convegno. Ci salutiamo nella speranza di ritrovarsi il prossimo anno.

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