Sguardi

Sono già diversi anni che conduco laboratori di arteterapia presso la casa di riposo di Casalbuttano (Cr) con due piccoli gruppi di ospiti di due diversi reparti. Ogni gruppetto è costituito da circa cinque anziani, che mantengono quasi tutti un basso livello di deterioramento cognitivo. Alcuni di loro mi seguono con grande passione fin dagli esordi.

RITRATTO DELL’ALTRO
Recentemente ho chiesto agli anziani di Casalbuttano di provare a cimentarsi nella realizzazione del ritratto di uno dei propri compagni pittori.
Per prima cosa hanno iniziato ad osservare l’altro che gli stava di fronte o a fianco oppure si sono lasciati osservare dal rispettivo compagno. Successivamente sono passati alla rielaborazione tramite disegno a matita o direttamente con il pennello.
Ho chiesto loro di non preoccuparsi tanto dell’adesione al vero quanto di cercare di dare espressività al volto e ho mostrato loro alcuni esempi di ritratti antichi (Pisanello, Piero della Francesca…) e moderni (Redon, Cézanne…).
Ne sono usciti ritratti di profilo e ritratti frontali, ritratti con paesaggio o motivi floreali sullo sfondo, ritratti con il fondo di un solo colore, ritratti particolareggiati e ritratti essenziali, ritratti rimaneggiati più volte e ritratti dal disegno rapido e spontaneo.

Al di là del risultato estetico, la proposta ha puntato a mettere in risalto la valenza relazionale dell’esperienza del ritrarre l’altro, strettamente unita alla capacità di ciascuno di porvi la propria impronta personale. Dunque, ha dato rilevanza al gioco degli sguardi, alla cura nel rendere la particolarità dell’altro, alla comprensione delle diverse modalità di realizzazione, all’attesa di vedersi attraverso gli occhi di un’altra persona, all’osservazione di tutti i ritratti appesi.

Tra l’altro ho scoperto che in questo periodo si sta tenendo un’interessante mostra a Verona collegata al tema del ritratto: Da Botticelli a Matisse. Volti e figure.