Arteterapia con gli anziani: premessa

Arteterapia in casa di riposo

L’arte può divenire un efficace sostegno terapeutico, in particolar modo a favore di persone che di fronte ad eventi difficili della vita non sono in grado di ritrovare un proprio equilibrio e rimangono chiuse in solitudine. Quando una persona anziana viene inserita in una casa di riposo, si ritrova posta di fronte a grandi cambiamenti, spesso difficili da affrontare, come il distacco dalle abitudini domestiche, dal calore e dalla vicinanza degli affetti familiari e l’ingresso in una struttura tendenzialmente ospedalizzata, non più luogo intimo in cui sentirsi a proprio agio. Tali cambiamenti possono portare a situazioni di ansietà, di dipendenza, di malessere e di isolamento, ad un disagio che è possibile risolvere piano piano solo attraverso l’accoglienza in un ambiente confortevole e tramite una terapia che sappia trasmettere umanità, comprensione e amore.

Per quanto riguarda la riabilitazione, l’arteterapia opera bene sul senso dell’identità, nel recupero della memoria, dell’entusiasmo, dell’autostima e della manualità e fa riemergere la vitalità e le nostre forze di calore, cercando di contrastare la depressione. Essa non va a lavorare sulle incapacità e sulla parte malata, ma lavora su quella sana e creativa, che ancora si può stimolare e mettere in moto, donando al paziente la possibilità di sentirsi parte attiva, di condividere l’esperienza con altre persone, di migliorare, di conoscere le proprie risorse e di scoprire gli aspetti positivi di un esercizio. L’operare artistico insegna ad osservare, a sentire, ad agire in modo più intenso, permette all’anziano di socializzare all’interno del gruppo, di sperimentarsi in altri ruoli, come persona dotata di interessi e di curiosità. Trasmettendo l’entusiasmo per la bellezza e per l’armonia, coinvolgendo in un’esperienza piena di significato, si conduce ad un risanamento interiore ed esteriore. Tramite il mezzo pittorico si aiuta a ridonare colore e chiaroscuro a chi ha perduto il gusto e il senso delle sfumature nella propria giornata e nella propria vita.

Deve essere chiaro che la terapia artistica non contribuisce, come scopo principale, all’accertamento e al consolidamento della diagnosi, bensí è parte integrante della direzione di cura del paziente. Non si mira tanto a far acquisire competenze tecniche o ad ottenere risultati estetici: ciò che più importa è che si partecipi ad un processo, entro il quale si porta cambiamento.

Con l’esercizio artistico, le persone vengono condotte ad una attività alla quale prende parte, non solo per esprimersi, ma soprattutto per immergersi nel processo artistico che ha un’azione armonizzante sulle sue unilateralità. Cosí egli potrà ristabilire la relazione perduta fra la sua vita interiore e il mondo esterno, con lo sviluppo dei sensi e della percezione.

Dal canto suo, l’artista terapeuta non deve dimenticare l’importanza di mantenere un rapporto sinergico con coloro che lavorano a stretto contatto con i pazienti (psicologo, direttore sanitario, animatori) per una completa analisi del singolo caso, inserito nel gruppo, in modo che l’intervento possa essere anche mirato e personalizzato. Molto spesso sono gli stessi operatori che individuano l’ospite da indirizzare, sollecitandolo e incoraggiandolo a partecipare al laboratorio artistico.

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