Ritornano gli incontri di laboratorio con il gruppo d’anziani di Villa Giardino a Orzinuovi (Bs). In questo caso è stato proposto di rappresentare un volto luminoso accolto dal blu e prolungato dal contorno delle proprie mani.
i volti! belli! mi son accorto che ne studiavo le espressioni, sono misteriosi e affascinanti!
subito avevo immaginato dalla descrizione, che la mani fossero invertite come posizione. le dita verso l’alto, come se mani di una seconda persona provassero a toccare i volti così luminosi, come avessero paura di scottarsi.
è stata una sorpresa trovarle così. L’impressione ora è che il volto luminoso ,acceso, sia come un grembo di donna incinta, che contiene luce. e che le mani appartengano al corpo che accoglie il volto, rilassate, al massimo un po’ a sorreggere -con l’intenzione più che col gesto tranne nel disegno a destra quinta riga dall’alto- il peso leggeressimo a proteggerlo senza intervenire ancora perchè non ci sono pericoli.
la sensazione è di leggerezza del giallo, e di totale serenità.
penso a certe opere di chagall.
notavo come la mani spesso sembrino leggermente in scorcio, dando un’impressione di volume, di essere messe leggermente di taglio.
e che solo in due casi la mani si tocchino, tramite le dita: indice della quarta fila dall’altro, a destra, pollice nell’ultimo. in quello a destra terza fila dall’alto, le mani sembrano davvero posate in grembo!
seconda fila dall’alto, a destra: il giallo reso capelli che incorniciano il viso, e cornice vera e propria. come nelle icone. cornice anche per le mani. l’unico caso in cui anche le mani son state accolte nel giallio rese un tutt’uno con il volto.
il primo in alto a sinistra: l’uso dell’arancio fa pensare ad un affresco. che sta su una parete all’aperto però. il tono è quello del sole fuori su una parete intonacata, un sole dipinto che sembra ricevere luce che ombreggia le cavità oculari, dal sole abbastanza alto, forse le 11.
il disegno a fianco: lo sguardo verso l’alto! sorridente con timidezza, a sguardo verso l’alto. interessante che non scelga uno sguardo frontale e dedicato all’osservatore, ma complice verso qualcosa in alto che non vediamo. bello l’uso del sottolineare con il colore il volume sotto il globo oculare.
mentre l’ultimo disegno è l’unico che è rimasto attento alla sopracciglia fatte di peli. dosso dossi, anche quando tamponava il colore su vesti e paesaggi, quando doveva fare le sopracciglia era precissimo, in punta di pennello!
i volti! belli! mi son accorto che ne studiavo le espressioni, sono misteriosi e affascinanti!
subito avevo immaginato dalla descrizione, che la mani fossero invertite come posizione. le dita verso l’alto, come se mani di una seconda persona provassero a toccare i volti così luminosi, come avessero paura di scottarsi.
è stata una sorpresa trovarle così. L’impressione ora è che il volto luminoso ,acceso, sia come un grembo di donna incinta, che contiene luce. e che le mani appartengano al corpo che accoglie il volto, rilassate, al massimo un po’ a sorreggere -con l’intenzione più che col gesto tranne nel disegno a destra quinta riga dall’alto- il peso leggeressimo a proteggerlo senza intervenire ancora perchè non ci sono pericoli.
la sensazione è di leggerezza del giallo, e di totale serenità.
penso a certe opere di chagall.
notavo come la mani spesso sembrino leggermente in scorcio, dando un’impressione di volume, di essere messe leggermente di taglio.
e che solo in due casi la mani si tocchino, tramite le dita: indice della quarta fila dall’altro, a destra, pollice nell’ultimo. in quello a destra terza fila dall’alto, le mani sembrano davvero posate in grembo!
seconda fila dall’alto, a destra: il giallo reso capelli che incorniciano il viso, e cornice vera e propria. come nelle icone. cornice anche per le mani. l’unico caso in cui anche le mani son state accolte nel giallio rese un tutt’uno con il volto.
il primo in alto a sinistra: l’uso dell’arancio fa pensare ad un affresco. che sta su una parete all’aperto però. il tono è quello del sole fuori su una parete intonacata, un sole dipinto che sembra ricevere luce che ombreggia le cavità oculari, dal sole abbastanza alto, forse le 11.
il disegno a fianco: lo sguardo verso l’alto! sorridente con timidezza, a sguardo verso l’alto. interessante che non scelga uno sguardo frontale e dedicato all’osservatore, ma complice verso qualcosa in alto che non vediamo. bello l’uso del sottolineare con il colore il volume sotto il globo oculare.
mentre l’ultimo disegno è l’unico che è rimasto attento alla sopracciglia fatte di peli. dosso dossi, anche quando tamponava il colore su vesti e paesaggi, quando doveva fare le sopracciglia era precissimo, in punta di pennello!