3 thoughts on “Tra i colori gli occhi

  1. non ci avevo pensato.
    in effetti visto che sono disegnati era giusto pensare a qualche rapporto con la mano che li tracciava..ma allora son davvero un autoritratto degli occhi: si guarda il foglio per tracciare i segni con pennello… senza bisogno di specchi, gli occhi guardando mostrano alla mano che fare per ritrarre il proprio sguardo.

    in effetti (bis) gli occhi son tracciati sopra le bande di colore del paesaggio.
    bello come chi li ha realizzati diventi un tutt’uno con esso, traendo le conclusioni di quel che dici 😀

  2. essere guardato da un paesaggio… di solito non si vedono gli occhi, ma quando un paesaggio attira i nostri occhi è forse perchè ci guarda. almeno lo penso dopo aver visto questa serie. siamo talmente abituati a pensare che i paesaggi siano oggetto dello sguardo, che pensare che possa accadere il contrario è quasi impossibile. ma è un’utilissima inversione. sedersi in un prato e accettare di essere guardati da lui.
    lo sguardo dello spirito che alberga in quell’ambiente… sulla navi greche erano disegnati dei grandi occhi per proteggere la rotta, qui proteggono i passi di chi si avventura in quei prati, evitano che si inciampi. se succede lo stesso è perchè il paesaggio guardava da un’altra parte 😀

    occhi proprio della conca erbosa nell’ultimo.
    occhi in cime ad una catasta di manti di colore della prima riga della seconda serie, a destra.
    occhi che sono due soli che tramontano in quello alla sua sinistra. o due pianeti azzurri all’orizzonte nell’ultima fila in basso ma a sinistra.
    occhi felini della prima riga seconda serie a destra.
    occhi ravvicinati molto simpatici nella terza riga del primo gruppo a destra.

    è bellissimo vedere lo sguardo del paesaggio, mai inquisitore, stupito o curioso, allegro o malinconico… che risolvono quella sensazione che talvolta si ha, della natua come estranea.. eccola diventare del tutto capace di dialogo, senza essere meno natura. non si antropomorfizza, solo gli occhi per comunicare. il contrario delle maschere che tutto nascondono tranne gli occhi.. qui gli occhi non sono sotto ma sopra il paesaggio che tutto si mostra.

    mi piace come con dei punti di partenza semplicissimi, il volto di luce prima, ora un paesaggio a fasce, con la semplice aggiunta di un elemento altrettanto semplice come gli occhi, si ottengano dei risultati così belli… così tersi. così puri.

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